Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rotto il suo “silenzio” su Facebook, che durava da circa un mese, pubblicando una foto dell’incontro di oggi tra rappresentanti del governo e alcuni imprenditori con cui sono stati siglati ventiquattro contratti di sviluppo. Il “ritorno alla politica industriale”, come da definizione del leader PD, vale investimenti per quasi un miliardo e mezzo di euro, 700 dei quali finanziati dallo Stato attraverso i fondi Ue, che “creeranno o salvaguarderanno 25 mila posti di lavoro” attraverso la collaborazione con diverse aziende straniere.L’80% della nuova occupazione riguarderà il Sud, un dato rimarcato sui profili social del presidente del Consiglio. Matteo Renzi ha voluto sottolineare una contrapposizione tra l’attività del governo, la parte che “si occupa di creare posti di lavoro e pensa alle famiglie, offrendo una speranza per l’Italia di domani”. Dall’altra parte dello spettro politico invece c’è “chi con l’ostruzionismo prova a bloccare l’Italia e le riforme chieste dalla maggioranza dei cittadini”. Il presidente del Consiglio ha così voluto contrapporre l’attività del governo da lui guidato con l’opposizione frontale organizzata in queste ore dal Movimento 5 Stelle in particolare contro la riforma del Senato e del Titolo V. Sul più sintetico Twitter Renzi ha riutilizzato la dialettica tra il “cambiamento” e la conservazione, con tanto di hashtag #mentreloro indirizzato ai 5 Stelle e a chi si oppone e fa ostruzionismo sulle riforme costituzionali.
#mentreloro fanno ostruzionismo per provare a bloccare il cambiamento, noi ci occupiamo di posti di lavoro. https://t.co/QgPUmtyB3n
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 22 Luglio 2014
Su Facebook l’enfasi è stata maggiormente dedicata alla differenza tra i diversi partiti, con tanto di sottolineatura con la frase “È proprio vero: i politici non sono tutti uguali”.
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Su Twitter il presidente del Consiglio ha anche risposto ad una domanda della giornalista de La7 Gaia Tortora in merito alla politica estera.
@gaiatortora Ho parlato di Ucraina, di telefonate con altri leader, di Israele e Palestina, di Libia. Parla con chi fa titoli e scalette…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 22 Luglio 2014