Il patrimonio da 2,3 milioni di euro sequestrato al capo ultrà della Lazio in carcere per droga

mercoledì, 23 luglio 2014

Nuova misura presa dalla magistratura contro Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio conosciuto nella curva della squadra romana come “Diabolik”. Gli uomini del Gico e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma hanno sequestrato beni per un valore superiore ai 2 milioni e 300 mila euro, dopo il sequestro preventivo stabilito dal Tribunale di Roma. Si tratta del patrimonio aziendale e beni di una società, con sede a Roma per il commercio all’ingrosso di abbigliamento e accessori; il fondo comune e l’intero patrimonio di un’associazione culturale, gestita insieme ad altre figure di spicco della frangia estrema della tifoseria laziale. Sequestrate anche le quote societarie di una azienda di stampa; due immobili, di rilevanti dimensioni e valore, nella zona di Grottaferrata; 3 autoveicoli; rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni. Il valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro è di oltre 2 milioni e 300mila euro. Fabrizio Piscitelli è stato arrestato alcuni mesi fa nell’ambito di un’indagine sul traffico illecito di droga. “Diabolik”, il suo soprannome da capo degli  Irriducibili, il gruppo di tifoseria organizzata più importante della Lazio, è accusato di aver importato in Italia ingenti quantità di hashish dalla Spagna. Gli inquirenti hanno definito Piscitelli come “capo di un agguerrito gruppo criminale” al momento del suo arresto. L’attuale indagine che ha portato al sequestro dei suoi beni – “Diabolik” dichiarava redditi molto bassi – non è l’unico procedimento penale in cui è stato coinvolto il capo ultrà. Piscicelli ha avuto legami tra il 1991 ed il 1992 con il boss della camorra trapiantato a Roma Michele Senese, che attraverso “Diabolik” e il fratello Gennaro Senese aveva stretto accordi con il clan Abate. Accordi finalizzati all’approvvigionamento di eroina dalla Turchia, via Germania e di hashish dalla Spagna. Negli anni scorsi  Piscicelli è stato coinvolto nel processo sulla tentata scalata alla Lazio con capitali criminali e in molti episodi di violenza negli stadi.

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