Drammatizzare lo scontro politico in atto al Senato fino a lanciare l’allarme di un’emergenza democratica, a me pare una scelta sproporzionata e erronea nel merito. Il corteo dei senatori che salgono al Colle, M5S e Sel insieme, con l’aggiunta strana dei leghisti (ma Calderoli da che parte sta?) costituisce una forzatura della realtà, così come l’idea che basterebbe un Senato non elettivo (funziona così nella maggior parte dei paesi dell’Ue) per parlare di svolta autoritaria. La Boschi ha buon gioco a sfidarli: ci conteremo nel referendum popolare. Aggirando il pericolo vero, e cioè che in seguito ai vincoli posti dall’accordo con Berlusconi, all’abolizione del Senato elettivo faccia seguito il varo di una legge elettorale antidemocratica nell’unica Camera rimasta, per l’appunto, elettiva. I senatori che vanno al Colle, temo, saranno respinti con perdite. Non solo da Napolitano ma anche da una maggioranza dell’opinione pubblica che ormai si è votata al decisionismo. Fin troppo, ma anche per colpa loro. Secondo me Renzi non traballa, semmai gongola.