Il vice direttore del “Fatto Quotidiano” Marco Travaglio ha firmato un editoriale in cui ha chiesto una grazia parziale per Fabrizio Corona, il fotografo di moda che ha sta scontando la sua pena nel carcere di massima sicurezza di Opera, alle porte di Milano. Travaglio ha lanciato un provocatorio appello al presidente della Repubblica, citando polemicamente due casi in cui la giustizia italiana si è dimostrata fin troppo clemente. Il vice direttore del “Fatto” si chiede come “ora che le telefonate di un premier alla Questura di Milano per far rilasciare una minorenne fermata per furto non sono più reato, una domanda sorge spontanea: che ci fa Fabrizio Corona nel carcere milanese di massima sicurezza di Opera per scontarvi un cumulo di condanne a 13 anni e 8 mesi, poi ridotte con la continuazione a 9 anni?”. Travaglio poi rimarca come il presidente della Repubblica abbia concesso la grazia ad un condannato come Joseph Romano, il colonnello Usa che aveva fatto rapire Abu Omar, colpevole di un reato molto più grave di quelli commessi da Corona. Secondo il vice direttore del “Fatto” la sanzione comminata a Fabrizio Corona è fin troppo dura, ed aggravata dal reato ostativo, ovvero la condanna che non permette di aver alcuno sconto di pena. Il reato ostativo è scattato per la condanna a 5 anni inflitta in appello a Corona nel processo per le foto scattate all’ex giocatore della Juve David Trezeguet. ” Così, per un delitto scritto pensando al mafioso che chiede il pizzo scortato dal killer, Corona si becca 3 anni 4 mesi in tribunale, poi divenuti 5 in Appello (niente più attenuanti generiche). E scatta il reato “ostativo”: niente sconti per la liberazione anticipata (75 giorni a semestre per regolare condotta), niente percorso rieducativo e terapeutico, almeno 5 anni in cella di sicurezza”. Per Travaglio sarebbe opportuno un atto di clemenza, che grazi quantomeno il reato ostativo, così da “ridare speranza a un ragazzo che ne ha combinate di tutti i colori, ma senza mai far male a nessuno. Se non a se stesso”.