Un sindaco di una piccola cittadina ungherese, affiliato all’estrema destra neonazista di Jobbik, ha inscenato una pubblica impiccagione del premier israeliano Netanyahu e dell’ex presidente di Israele Peres. Mihaly Zoltan Orosz, da diversi anni alla guida dell’amministrazione di Érpatak, ha organizzato una manifestazione di protesta contro la guerra di Israele a Gaza che è stata condannata per i suoi contenuti antisemiti dal ministro degli Esteri dell’Ungheria. Il sindaco della cittadina ha definito la guida di Israele “al servizio dell’Anticristo”, e sul “patibolo” ha esibito una bandiera dove la stella di David era sostituita da uno dei simboli della Massoneria. Orosz ha definito Israele uno stato terrorista, che vuole cancellare dalla faccia della terra i palestinesi, rimarcando la sua ferma opposizione al tentativo dei massoni ebrei di governare il mondo. Parole che hanno suscitato un diffuso sdegno anche in Ungheria. Fidesz, il partito del premier Orban più volte accusato di non prendere le distanze dal radicalismo di estrema destra di Jobbik, ha condannato l’episodio per voce del suo ministro degli Esteri. La magistratura ha aperto un’inchiesta per incitamento all’odio razziale, mentre l’ambasciatore di Israele ha chiesto un fermo intervento al governo di Budapest. Orosz non è un iscritto a Jobbik, ma è un notorio simpatizzante della formazione di estrema destra, attualmente seconda forza per deputati al Parlamento di Budapest. Nei giorni scorsi Jobbik aveva invitato al boicottaggio dei prodotti israeliani in segno di protesta contro il nuovo intervento di Tsahal contro Gaza, invitando il governo magiaro a rompere le relazioni diplomatiche con Israele. Jobbik è un partito più volte coinvolto in episodi di antisemitismo, denunciati tra l’altro anche da uno dei suoi ex leader, che ha lasciato la formazione politica dopo aver scoperto di avere origini ebraiche, e parenti uccisi ad Auschwitz.