“Redistribuzione”, sulle superpensioni la destra ha trovato il nuovo spauracchio da agitare

martedì, 19 agosto 2014

La sola ipotesi che il governo prelevi un “contributo di solidarietà” sulle pensioni che oltrepassano i 3500 euro al mese, per destinare quei fondi ai meno abbienti, ha sollevato reazioni indignate a destra. L’obiezione più raffinata, a parte quelli che strepitano di esproprio proletario, è la seguente: ma così si redistribuisce la ricchezza, anzichè crearla. Bella scoperta. Ma in tempi di prolungata penuria non è forse compito di una politica democratica sollecitare per l’appunto forme di redistribuzione finalizzate a alleviare la sofferenza sociale? Tanto più dopo che si è verificato il fallimento della teoria liberista secondo cui il concentrarsi della ricchezza nelle mani di pochi avrebbe favorito un maggior dinamismo economico e dunque maggiore crescita. Vero è il contrario. Semmai -sul lungo periodo- una distribuzione più equa della ricchezza può favorire anche una ripresa dei consumi (sia pure in un mutato stile di vita).
Mi auguro che Renzi non si lasci impaurire e vada avanti col contributo sulle pensioni più alte. Quota 3500 euro mi sembra ragionevole.

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