La moltiplicazione degli annunci estivi, l’aspettativa parossistica creata intorno alla “troppa carne al fuoco” di oggi, l’idea che la vigilia del vertice europeo avrebbe rilanciato un’immagine virtuosa dell’Italia, tutto questo non ha fatto i conti con la dinamica dell’economia reale. Prima che il consiglio dei ministri si riunisse già era stato diramato l’annuncio più importante della giornata: siamo ufficialmente in deflazione. Gli stolti se ne compiacciono, Grillo fa battute sui mille disoccupati in più per i mille giorni di Renzi che fa un milione, i liberisti impenitenti Alesina&Giavazzi ne traggono la conclusione che bisogna superare in fretta i contratti nazionali di lavoro e restituire assoluta libertà di licenziamento alle imprese. Ma la situazione drammatica richiederebbe da parte del premier un cambiamento di tono. La giovanile ilarità sta trasformandosi in un effetto boomerang. Il vero gelato di oggi è la deflazione.