Catturati i soldati dell’Onu, la frontiera fra Siria e Israele ora è esplosiva

sabato, 30 agosto 2014

Con la cattura di altri 36 caschi blu filippini dell’Onu presi d’assalto dai jihadisti di Al-Nusra dopo che già 45 militari delle isole Fiji erano caduti nelle loro mani giovedì scorso, diviene evidente che l’esercito regolare siriano non ha più alcun controllo sulla frontiera con Israele. Sull’altopiano del Golan, e più precisamente a Al-Quneytra, si trovano così a contatto diretto per la prima volta i miliziani sunniti che rivendicano una non meglio precisata affiliazione a Al-Qaeda e le truppe scelte di Tsahal. Si tratta di una pericolosissima degenerazione della crisi mediorientale. Finora Israele ha avuto tutto l’interesse a tenersi fuori dalla guerra civile siriana, ma certo non resterà con le mani in mano davanti a una nuova minaccia alla sua sicurezza.
Ciò che soprattutto emerge, è la plateale umiliazione delle Nazioni Unite. Mi auguro che il Consiglio di Sicurezza, compresi i frenatori russi e cinesi, avvertano la necessità di non tollerare più a lungo la violazione dei loro presidi di interposizione, essenziali in questa regione lacerata.

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