L’Ucoii: “Nessuna giustificazione religiosa per chi perseguita le minoranze”

martedì, 2 settembre 2014

Ricevo (in risposta alla sollecitazione pubblicata oggi) questo comunicato del 12 agosto 2014, firmato dalla direzione dell’Ucoii, Unione delle comunità islamiche d’Italia. La sostanza dei miei rilievi non cambia, perchè continua a pesare l’assenza di iniziative pubbliche rilevanti, ma intanto è utile leggerlo e farlo circolare.

Il rispetto e la protezione della Gente del Libro (i cristiani e gli ebrei) e, in generale di tutte le popolazioni che vivono in un Paese o territorio governato dai musulmani é un dovere ineludibile di qualunque potere che si richiami all’Islam.

Quando poi una forza che affigge insegne islamiche viola tutte le regole sharaitiche e morali del conflitto, nessuna referenza religiosa potrà essere avanzata per giustificarli o sostenerli. Si tratta di forze mercenarie, in gran parte extra irachene, che sono attualmente vivamente contrastate sul territorio da forze islamiche nazionaliste e dai peshmerga curdi.

I musulmani iracheni contrastano le aberrazioni del ISIL e sono in prima linea nella difesa e la protezione dei Cristiani non solo militarmente: sedici Ulema (dotti di scienze religiose) musulmani sunniti, che appartengono a confraternite sufi di Mosul, lo scorso mese, sono stati uccisi da quei criminali per aver difeso i cristiani della città. Tra loro ci sono gli imam della Grande moschea della città, Muhammad al-Mansuri, e quello della moschea del Profeta Giona (as), Abdel-Salam Muhamma.

Per tutte queste ragioni attinenti alla nostra lettura islamica, etica e cultura, siamo solidali con i cristiani dell’Iraq e con le altre minoranze perseguitate.

La guerra, che è la madre di tutta l’ingiustizia e la sua figlia al contempo, deve cessare ovunque e smettere di produrre i suoi effetti satanici sulle creature di Dio, in Irak come in Siria, in Palestina, in Nigeria come in Afghanistan, in Siria e in Centro Africa.

Noi preghiamo il Signore di tutta l’umanità affinché guidi i capi religiosi delle diverse comunità ad unirsi per approfondire ancora il dialogo interreligioso, mettendo i valori delle rispettive religioni a servizio dell’umanità intera, allontanando ogni forma di odio per l’altro diverso da noi, ogni tentazione di evocare e strumentalizzare ancora antiche forme di antisemitismo, anti cristianesimo o islamofobia.

Di conseguenza, invitiamo tutti i musulmani e le musulmane a testimoniare un forte impegno di pace e fratellanza con tutti i credenti perseguitati, con iniziative pubbliche e solidali.

La direzione dell’UCOII

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