In tre sul motorino al quartiere Traiano: quel pezzo d’Italia senza Stato

sabato, 6 settembre 2014

Non so a voi, ma a me la tragica morte del diciassettenne Davide Bifulco al quartiere Traiano di Napoli, richiama le ambigue emozioni provate davanti al funerale di Ciro Esposito, due mesi fa a Scampia. La pietà per il giovane ucciso, il profondo senso d’ingiustizia, ma al tempo stesso l’emergere occasionale di una vasta area di società dotata di codici propri, completamente separati dalle regole dello Stato. Non si ammazza un ragazzo perchè va in giro alle due di notte su un motorino, seduti in tre dei quali gli altri due pregiudicati. Ci mancherebbe pure di giustificare il carabiniere che ha sparato durante un inseguimento, non per legittima difesa. Ma resta quella terribile impressione di fondo già provata all’Olimpico di Roma, quando un Genny a’ Carogna mostrava di contare da solo più di tutti i vertici istituzionali riuniti nella Tribuna autorità.
Non dimentichiamocelo mai che esiste un’Italia separata e a sè stante, con i suoi linguaggi, le sue gerarchie, le sue regole indifferenti. Anche una morale diversa, credo, tale da contemplare un ruolo di legittimità all’anti-Stato ramificatosi attraverso le organizzazioni criminali mafiose e la loro capacità di gestire la ricchezza in forma parassitaria ma capillare.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.