La paura per l’addio alla Scozia fa male alla sterlina

lunedì, 8 settembre 2014

Sul mercato valutario la sterlina britannica è scesa al livello più basso di quotazione sul dollaro negli ultimi dodici mesi. Da diversi giorni la moneta del Regno Unito sta scontando un calo che molti osservatori reputano causato dall’ormai imminente referendum sull’indipendenza scozzese. Giovedì 18 settembre la Scozia svolgerà una consultazione per decidere se rimanere nel Regno Unito, oppure recedere il legame con il Parlamento di Londra che dura ormai da più di 300 anni. I timori sui mercati valutari sono stati rafforzati dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto britannico Yougov, che per la prima da moltissimi mesi ha rilevato una maggioranza demoscopica in favore dell’indipendenza. Negli ultimi tre mesi la gran parte dei sondaggi indicava il No alla secessione come l’esito di gran lunga più probabile, ma gli ultimi giorni di campagna elettorale hanno ribaltato l’orientamento degli scozzesi, almeno secondo i dati di Yougov. Yes Scotland è cresciuta sensibilmente grazie alla rassicurazione che i “vantaggi” garantiti dall’esser parte di un’economia comunque ricca come quella del Regno Unito, ovvero una moneta stabile e prestazioni sociali generose, saranno mantenute anche con una Scozia indipendente. Il primo ministro della nazione e leader del Partito nazionalista scozzese, Alex Salmond, ha garantito che in caso di vittoria del sì la moneta rimarrà la sterlina. I timori suscitati dalla gestione di un simile processo si sono scaricati sulle quotazioni della moneta britannica, con gli investitori che appaiono scettici sulla possibilità di svolgere una secessione “indolore” dal punto di vista finanziario. Il governo di Londra, come rimarca il Wall Street Journal, ha chiarito che non consentirà alla Scozia di mantenere la sterlina, Una presa di posizione ferma, che accresce le inquietudini degli operatori finanziari. La Borsa di Londra, in questo momento, sta scontando una flessione che appare influenzata dal vento secessionista che arriva da Glasgow. Un’eventuale secessione della Scozia aprirebbe una fase probabilmente assai complicata con l’Unione Europea, e metterebbe sotto un’enorme pressione David Cameron. Ulteriore approfondimento in un pezzo che ho scritto per Giornalettismo.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.