La sinistra tedesca snobba Matteo Renzi

lunedì, 8 settembre 2014

Il comizio finale di Matteo Renzi alla Festa dell’Unità ha rappresentato l’ormai consueto successo mediatico del presidente del Consiglio. Il segretario del PD si è fatto immortalare insieme ad ad altri esponenti del Pse per rimarcare il suo ruolo di leader della sinistra europea. Un ruolo riconosciuto dai socialisti francesi e spagnoli, mentre stride invece la sostanziale assenza del più importante partito socialdemocratico europeo, la Spd tedesca. A rappresentare il Ps francese c’era infatti il primo ministro Manuel Valls, l’esponente più importante che la formazione avrebbe potuto mandare – un capo di Stato come Hollande non partecipa per prassi a eventi così caratterizzati politicamente come una festa di partito. Stesso discorso vale per il Psoe spagnolo, che ha inviato il suo molto telegenico segretario , Pedro Sánchez, che appena eletto ha indicato come suo modello proprio Matteo Renzi. La Spd invece si è fatta rappresentare da Achim Post, curiosamente e molto erroneamente definito da diversi giornali come il “segretario” della formazione tedesca. Post è un parlamentare di secondo piano, senza alcun incarico particolarmente significativo – è uno dei vice capogruppo del gruppo socialdemocratico al Bundestag – e non ha alcun ruolo di spessore nella Spd. Post è invece il segretario organizzativo del Pse, il partito sovranazionale che non ha sostanzialmente rilievo politico. Il leader del Pse è in realtà un ex premier bulgaro, Sergei Stanischev. Il contrasto tra i “big” inviati dalla sinistra francese e spagnola e un politico di basso profilo come Post pare indicativo di una freddezza tedesca verso il presidente del Consiglio italiano che non appartiene solo ad Angela Merkel.  Mentre “El Pais ” o grandi giornali francesi hanno ripreso gli interventi della Festa di Bologna, sulla stampa tedesca non se ne trova alcuna traccia.  Una possibile spiegazione potrebbero essere le elezioni regionali in Brandeburgo e Turingia, che si svolgono tra una settimana, ma rispetto ai tanti nomi che la Spd avrebbe potuto inviare Achim Post appare davvero debole. Quando Bersani nella manifestazione nazionale del dicembre 2011 convocò i leader dei principali partiti del Pse, allora entrambi all’opposizione, a Roma arrivò il presidente della Spd Sigmar Gabriel, oggi vice cancelliere.  A rappresentare i laburisti olandesi c’era il loro leader Diederik Samsom, segretario del partito ma che non ha ruoli nell’esecutivo di grande coalizione guidato dal premier liberale Rutte, fedele alleato di Angela Merkel. A Bologna mancavano anche esponenti laburisti britannici. Un’assenza che non sarà piaciuta a Renzi, che ha come proprio nel New Labour blairiano il suo principale punto di riferimento politico. Il referendum scozzese, e la forte impopolarità di qualsiasi cosa che sappia di Europa che si respira nel Regno Unito potrebbero essere due motivazioni per l’assenza di un partito così rilevante della sinistra europea come il Labour.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.