L’articolo 18 costringe Landini a rompere il suo “flirt” con Renzi

mercoledì, 17 settembre 2014

Il possibile decreto-legge di riscrittura dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, con un indennizzo monetario al posto dell’attuale obbligo di reintegro in caso di vittoria della causa da parte del dipendente, trova subito la contrarietà di un forte simpatizzante di Matteo Renzi, Maurizio Landini. Il segretario della Fiom ha intrecciato da diverso tempo un rapporto più che cordiale con il presidente del Consiglio, trovando un punto di intesa nella comune sfida all’establishment politico, economico e sindacale tradizionale. La “strana coppia” Renzi-Landini sembra però sul punto di scoppiare sul tema più delicato, ovvero la riforma del lavoro annunciata ieri dal presidente del Consiglio nella sua informativa davanti al Parlamento sul “programma dei 1000 giorni”. In un’intervista concessa a “La Repubblica” di mercoledì 19 settembre 2014 il segretario della Fiom si schiera contro l’ipotesi di un decreto-legge che cancelli l’articolo 18.  Un tema, rimarca il sindacalista, che non è mai stato presente nel programma delle primarie di Renzi, così come nell’attuale legge-delega in discussione in commissione Lavoro al Senato. Landini sottolinea un’opposizione nella forma, visto che la normativa d’urgenza scavalcherebbe le prerogative del Parlamento così come svuoterebbe il confronto coi sindacati, e di sostanza. ” Qui si tratta di licenziare senza alcun motivo e cavarsela con una multa. La maggior parte delle aziende italiane hanno meno di 15 dipendenti, dunque lì non si applica l’articolo 18. Quelle aziende hanno aumentato l’occupazione in questi anni? Ma per piacere…Che cosa credono in Europa, che gli italiani siano coglioni?”. Landini pare “condonare” parzialmente Renzi, visto che attribuisce questa svolta alle pressioni di Ecofin – il Consiglio dei ministri UE con delega agli affari economici e finanziari – e soprattutto della Bce. La rottura sull’articolo 18 però porterà ad un inevitabile scontro tra governo e il maggior sindacato metalmeccanico italiano. ” Non è un problema di assi o non assi (tra Renzi e Landini, ndR), è un problema di coerenze. Comunque Renzi non può pensare di scambiare gli 80 euro in busta paga con l’abolizione dell’articolo 18 che gli chiede Draghi. Se questo è il pensiero del presidente del Consiglio, credo si sbagli di grosso  e crei le premesse per uno scontro di cui il Paese non ha certo bisogno”.

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