L’ex ministro della Giustizia del governo Monti Paola Severino, prestigiosa avvocata penalista, ha assunto la difesa dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. Il Ceo del più grande gruppo italiano è accusato di corruzione internazionale, in un caso che riguarda la concessione ad Eni di un campo offshore nigeriano. Un incarico molto significativo, visto il peso della società nella nostra economia – l’Eni è il gruppo dalla maggior capitalizzazione in Borsa – e il rilievo politico assunto dal caso. Descalzi è stato nominato dal governo Renzi al vertice di Eni da poco tempo, ed il presidente del Consiglio ha difeso in Parlamento la nomina del successore di Paolo Scaroni. Paola Severino, che ha fatto parte del governo Monti come titolare del dicastero di Guardia e Giustizia, è citata in un articolo del “Corriere della Sera” di giovedì 18 settembre per un altro incarico, questa volta tutto politico, di grande spessore. La legale, che è stata anche la prima donna ad aver assunto la vicepresidenza del Consiglio superiore militare, sarebbe una possibile candidata per la successione di Giorgio Napolitano. Secondo un pezzo scritto da Maria Teresa Meli Paola Severino sarebbe stata ipotizzata dalle minoranze del PD come un nome capace di mandare in crisi l’asse Renzi Berlusconi, rinsaldato ieri da un nuovo positivo incontro sulla legge elettorale. La Severino ha sicuramente un consenso molto diffuso nell’establishment, ed è vero che all’interno del “Palazzo” la preferenza attuale vada per l’elezione di una donna alla presidenza della Repubblica. A Napolitano probabilmente l’arrivo di Paola Severino non dispiacerebbe; è pur vero che il candidato preferito dall’attuale capo dello Stato per la sua successione era Giuliano Amato, come già per Ciampi, ma l’ex presidente del Consiglio ed attuale giudice della Corte Costituzionale non trovò consenso. Visti gli attuali gruppi parlamentari, pare difficile possa nascere consenso su un profilo come quello di Paola Severino.