A parte la simpatia che Tiziano Renzi m’ispira con quel suo toscano perennemente stretto fra i denti (come lo capisco). A parte il principio generale di civiltà secondi cui le colpe dei padri non ricadono sui figli, così come i debiti. Mi guardo bene dall’insinuare che l’inchiesta della Procura di Genova sul caso di presunta bancarotta fraudolenta, in cui è indagato Tiziano Renzi, sia una manovra politica ostile al figlio premier. Ma fatemi il piacere. Tiziano Renzi ha reagito con saggezza mettendosi a disposizione degli inquirenti e ringraziandoli per l’informativa. Comunque vada a finire l’inchiesta, il governo non c’entra proprio niente, così come non c’entra niente Matteo. Una notizia curiosa ma del tutto irrilevante dal punto di vista politico. Nonostante i giornali di destra ci sguazzino al duplice scopo di rinverdire la teoria della “giustizia a orologeria” e di tenere sotto scacco Renzi.