La coraggiosa sfida degli islamici milanesi ai tagliagole dell’Is

domenica, 21 settembre 2014

 

Provo sincera ammirazione per il coraggio dimostrato dai giovani musulmani milanesi che hanno sfidato i terroristi dell’Is, profanatori della loro fede, simulando l’orrore di una decapitazione e poi bruciando la bandiera nera dei tagliagole. Mi piacerebbe sapere quanti fra coloro che si esibiscono in commenti islamofobi e razzisti dietro rigorosa copertura dell’anonimato, avrebbero avuto il coraggio di metterci la faccia e il corpo e l’anima come hanno fatto in centinaia, giovani e meno giovani, i musulmani italiani che vedono nell’Is e nel suo falso califfo al-Baghdadi un’offesa alla loro fede oltre che alla civiltà e alla democrazia.


Nelle settimane scorse avevo più volte auspicato una netta presa di posizione pubblica delle organizzazioni islamiche d’Italia, sottolineando i pericoli della reticenza e di una malintesa fratellanza con i jihadisti sanguinari. Proprio per questo stasera ho voluto anch’io condividere questa iniziativa coraggiosa, intitolata “Ammazzateci tutti”. Sono lieto di aver acceso anch’io la mia torcia in una “fiaccolata per la vita”, contro il terrorismo, contro l’Is, contro l’islamofobia e l’antisemitismo -come hanno detto gli organizzatori di radio Zerodiritto- per affermare i valori costituzionali e la scelta della nonviolenza. Ho trovato in piazza Affari vecchie conoscenze come il primo presidente dell’Ucoii, il medico siriano Nour Dachan giunto appositamente da Ancona; e naturalmente Roberto Hamza Piccardo, il convertito con cui da quasi vent’anni ho il piacere di confrontarmi. Ma la presenza più significativa era quella dei giovani musulmani, di ragazze e donne protagoniste coraggiose. Cui si sono uniti l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino e altri esponenti del Pd lombardo.
La manifestazione degli islamici d’Italia contro il terrorismo che abusa della loro fede getta un seme e nutre la nostra speranza. Essi assumono un ruolo decisivo sul piano culturale in questa sfida all’oscurantismo che pochi finora hanno avuto il coraggio di intraprendere in prima persona.

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