L’Isis ha paura delle guerrigliere curde

martedì, 23 settembre 2014

I guerriglieri dell’Isis terrorizzano il mondo per la loro ferocia e la loro determinazione nel combattere per l’estensione del Califatto sunnita guidato da al-Baghdadi, al momento esteso nelle zone di confine tra Siria ed Iraq. I servizi segreti americani e britannici hanno però notato una stranezza, che assomiglia molto ad una significativa debolezza, di questi jihadisti che al momento hanno messo in grave difficoltà tutti gli eserciti della loro zona. I combattenti dell’Isis, come riscontrato dai servizi segreti americani e britannici, avrebbero paura di morire per mano delle donne peshmerga, tanto che in alcuni casi hanno rinunciato a combattere contro le truppe femminili dell’esercito curdo. Lo dimostrano i movimenti effettuati dai guerriglieri jihadisti, che hanno più volte evitato di affrontare in battaglie le peshmerga schierate in difesa del Kurdistan iracheno. La notizia è stata diffusa dal presidente di una commissione della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Ed Royce, e ripresa da un articolo di Maurizio Molinari pubblicato sulla “Stampa” di martedì 23 settembre. ” i soldati di Isis sembrano credere che se vengono uccisi in battaglia da un uomo vanno in Paradiso accolti da 72 vergini mentre se a ucciderli è una donna la sorte è differente perché non trovano le vergini». È stata l’osservazione dei movimenti delle unità di Isis nel Nord della Siria e soprattutto dell’Iraq a portare a tale deduzione perché in più occasioni quando i jihadisti si sono trovati di fronte unità femminili di peshmerga curde hanno preferito evitare rischi”.  Come rimarca Molinari, le donne dell’esercito curdo sono state le prime a riscontrare questa stranezza, in avversari feroci che in precedenza avevano spazzato via le truppe maschili. L’esercito regolare iracheno stazionato nell’area sunnita si è dileguato di fronte all’avanzata di Isis, ed anche i curdi sono andati in grande difficoltà, tanto da aver spinto Stati Uniti ed alleati ad un’iniziativa militare contro i miliziani di al-Baghdadi. “In alcuni casi, le combattenti curde hanno testimoniato di aver visto con i loro occhi «i combattenti di Isis voltare le spalle e andare via». Alla base di tali comportamenti vi sarebbero dei sermoni di imam salafiti fedeli ad Isis che avrebbero detto ai jihadisti di «non essere sicuri» sulla destinazione «in un Paradiso con 72 vergini» per «chi viene ucciso in combattimento dalle mani di una donna”. Se queste paure dei combattenti dell’Isis fossero confermate, gli avversari degli islamisti potrebbero sfruttare una nuova arma, formando sempre più donne al combattimento militare. Il reggimento femminile dei peshmerga conta su quattro battaglioni, con un comandante per brigata e un corpo ufficiali fino al grado di colonnello, e finora non ha subito vittime nello scontro con Isis. In Kurdistan c’è una lunga tradizione di donne impegnate negli eserciti, che risale al sultano Saladino.

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