De Magistris come Di Pietro, il giustizialismo va a sbattere

venerdì, 26 settembre 2014

Con le forsennate dichiarazioni contro i giudici che lo hanno condannato in primo grado per abuso d’ufficio, Luigi De Magistris completa la parabola fallimentare con cui ha dissipato un consenso popolare fondato sulla suggestione del giustiziere vendicatore. Non mi sono mai fidato dei giudici all’assalto del palazzo della politica in nome della loro onestà. L’ho scritto in passato a proposito di Antonio Di Pietro, la cui biografia voleva giustificare di per sè aspirazioni cui non era oggettivamente adeguato. Come dimostrano i personaggi di cui si era circondato e la dimenticanza fin troppo ingrata con cui il grillismo lo ha surclassato. Ma Antonio Di Pietro resta figura più significativa, rispetto alla meteora Luigi De Magistris, il quale da sindaco di Napoli ha consumato rapidamente un numero impressionante di collaboratori pur di scaricare sugli altri la propria palese inadeguatezza.
E per favore non fate confusione con l’esperienza “arancione” di Milano, Genova, Cagliari coincisa nella primavera 2011 con il plebiscito partenopeo di De Magistris. Trattasi di fenomeni agli antipodi, nonostante la coincidenza temporale e cromatica. Lo dimostra anche l’esito odierno.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.