Come funziona l’articolo 18: 17 mila licenziamenti individuali l’anno, solo un quarto torna in azienda

sabato, 27 settembre 2014

Quanti sono i licenziamenti individuali decisi dalle imprese italiane? E come finiscono le cause di lavoro, dopo la riforma dell’articolo 18 decisa dal governo Monti con le modifiche della legge Fornero, che hanno ridotto il ricorso alla reintegra per i licenziamenti economici? Una risposta, per quanto parziale visto che i dati non sono completi, è stata fornita da “La Stampa” di sabato 27 settembre 2014. Sul quotidiano torinese un articolo di Roberto Giovannini spiega come dall’entrata in vigore della riforma Fornero al giugno del 2014 siano stati poco più di 39 mila i licenziamenti individuali che hanno determinato l’inizio di un procedimento tra azienda e lavoratore. “La Stampa” rimarca come si possa solo stimare il numero di persone che sono poi tornate al loro posto di lavoro, indicando circa un quarto. 30 mila sono invece i lavoratori che hanno preferito l’indennizzo monetario. I dati del primo semestre 2014 indicano come i licenziamenti individuali siano stati 8537. In base alla legge Fornero, entro una settimana si deve attivare presso la direzione provinciale del ministero del Lavoro una procedura di conciliazione. Senza risposta dall’ufficio, che valuta la congruità della decisione, il licenziamento è valido. Nei primi 6 mesi del 2014 questa tipologia di applicazione dell’articolo 18 ha riguardato 490 persone. Il tentativo di conciliazione può determinare l’avvio di una causa giudiziaria se le parti non si mettono d’accordo, e ciò si è verificato in 2563 casi su 8047. L’accordo prevalente trovato tra le parti riguarda un’intesa economica tra lavoratore ed azienda, che è la  maggioranza dei casi riscontrati,  4037. Solo 428 lavoratori sono tornati sul loro posto di lavoro per un ripensamento dell’impresa. Il sito del ministero del Lavoro indicano in “altro” 1137 casi. Nei primi 6 mesi del 2014 l’articolo 18 ripensato dalla riforma Fornero ha così portato alla conferma dell’allontanamento del lavoratore nella maggioranza dei casi, mentre non è possibile risalire ai dati sugli esiti delle cause giudiziarie. Le stime indicano comunque che i giudici optano a favore del reintegro del lavoratore con percentuali tra l’80% e il 90%. Negli ultimi 2 anni i licenziamenti individuali – i collettivi per crisi aziendali sono disciplinati in altro modo – sono stati quindi poco meno di 40 mila, un dato certo contenuto anche se non così irrilevante, visto che nella prassi esistono anche casi di accordo tra impresa e lavoratore che non seguono la procedura disciplinata dalla legge.

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