Matteo Salvini andrà in Russia tra il 10 e 15 ottobre. La grande speranza del leader leghista, rivela il “Corriere della Sera” di sabato 27 settembre, sarebbe riuscire ad avere un incontro con Vladimir Putin. Il Carroccio, ormai affiliato con la destra no euro da tempo schierata con il presidente russo, è stato il primo partito italiano a riconoscere il referendum della Crimea, che non ha validità secondo il diritto internazionale attuale, così come si è schierato contro le sanzioni economiche decise per punire Mosca per il suo conflitto con l’Ucraina. Gianluca Savoini, presidente dell’associazione Lombardia Russia, sta tessendo una tela diplomatica, che renderebbe assai più visibile la visita di Salvini in Russia. Il leader della Lega sicuramente sarà accolto con grande favore viste le sue posizioni pro Putin, come dimostra anche la citazione sull’agenzia di stampa russa Tass. Poche settimane fa la visita del leader della Lega in Corea del Nord aveva suscitato più di una perplessità, visti gli elogi attribuiti ad un regime comunista fallimentare e barbaro. La Russia di Putin esercita da tempo un grande fascino sull’estrema destra europea. A metà settembre un esponente di primo piano dei liberali austriaci, Johann Godenus, era intervenuto a Mosca criticando l’UE e la Nato per la politica anti russa, e attaccando la lobby omosessuale che ispira le loro decisioni. Marine Le Pen a inizio settembre aveva attribuito la colpa all’UE per la crisi ucraina, e si era definita come una grande ammiratrice di Vladimir Putin. Una passione che in Italia è condivisa anche dalla destra più moderata, se così si può dire, di Forza Italia e dell’universo berlusconiano.