Buon compleanno a Bersani, ottimo politico dai tempi sbagliati

lunedì, 29 settembre 2014

Oggi Pierluigi Bersani compie 63 anni e io gli faccio gli auguri più affettuosi, corredati da un’osservazione un po’ malinconica. Diciamo “fra ex”, se me lo consente. Beh, mi fa l’effetto di una asincronia incolmabile che figuri lui oggi pomeriggio, alla direzione del Pd, come principale oppositore di Matteo Renzi. Peggio ancora, lui e D’Alema, cui il “Corriere della Sera” dedicava ieri una sproporzionata intera terza pagina, denotando solo che il passato predomina anche in redazione. Meglio la tignosa e disinteressata resistenza di uno Stefano Fassina (peraltro tuo allievo, vero?) che questo revival di personalità che sono poi le stesse grazie a cui Renzi s’è preso (democraticamente) il Pd.
Per me Bersani è un ottimo politico ma, per l’appunto, asincrono. Cioè incapace di scegliere i tempi giusti per l’azione. Ricordo ancora di averglielo detto in piazza Santi Apostoli, estate 2007, nella riunione del Comitato promotore del Pd, quando in tanti speravamo Bersani si decidesse a candidarsi segretario in competizione con Veltroni, aprendo una dialettica reale e rompendo la compattezza dei post-Pci. E lui mi faceva no con la testa dal fondo della sala, tormentando l’ottimo toscano, perchè aveva già deciso di ritirarsi col solito argomento della “ditta” da preservare integra. Che errore! Fecero fuori Veltroni in un battibaleno gli stessi che lo avevano sostenuto, mettendo lì provvisorio Franceschini a sua volta da sostituire con l’uomo di riserva della “ditta”: stavolta era lui, Bersani, andato su alla vecchia maniera, per designazione e non per autocandidatura. Di nuovo sbagliati i tempi. Come dimostra il fatidico 2012, l’anno delle primarie in cui Bersani a stento contiene Renzi (pure col mio voto, caro Pierluigi) per poi guidare il Pd alla sconfitta elettorale. La storia non si fa con i “se”, ma col senno di poi riconosciamo che meglio sarebbe stato se le avesse vinte Renzi, quelle primarie, risparmiando a te e soprattutto all’Italia l’infelice stagione successiva, fra grillismo arrembante e mediocrità lettiana.
Nel farti gli auguri, caro Bersani, mi guardo bene dal sostenere che dovresti smettere di fare politica. Ci mancherebbe. Magari un domani sarai prezioso come uomo delle istituzioni, perbene e con visione degli interessi generali, perfino al Quirinale (ma che disastro hai combinato con la candidatura Marini!). Solo dico che il tuo nuovo protagonismo odierno suona involontariamente come evidenziatore della minorità in cui è caduta la sinistra Pd. Di nuovo tempi sbagliati.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.