La sfida europea sull’austerità: Francia e Italia isolate nell’UE tedesca

giovedì, 2 ottobre 2014

C’è una curiosa e probabilmente rivelatoria discrasia tra i media italiani e quelli tedeschi. Mentre oggi la maggior parte dei giornali italiano titolano sulla sfida della Francia sul deficit, con tanto di evocazione del crollo dell’euro, in Germania la notizia non ha suscitato grande attenzione. I conti transalpini sono da tempo in profondo rosso – Parigi è in procedura per deficit eccessivo da diversi anni – e la notizia di un nuovo buco di bilancio è relativamente poco sorprendente, alla luce del peggioramento congiunturale. Allo stesso modo è stato accolto il rinvio del pareggio di bilancio deciso dal governo Renzi . Il motivo è lo stesso: Francia e Italia sono ormai indicate da molti mesi come il vero problema dell’eurozona, e le ultime scelte di bilancio appaiono in linea con questa valutazione critica. Il monito di Angela Merkel ripreso dalla stampa italiana, pronunciato ieri al congresso delle industrie esportatrici tedesche, è in realtà la ripetizione di un refrain ripetuto con costanza dalla cancelliera sin dall’inizio della crisi. La crescita economica è possibile solo con bilanci pubblici in ordine, e per mantenere la credibilità dell’euro gli stati membri devono rispettare gli impegni concordati con l’UE. Un concetto ripetuto da ormai 4 anni, e che è ancora la linea contro la crisi della Commissione Juncker. Il documento rivelato dal Financial Times sulle competenze di Moscovici e Dombrovskis, rispettivamente commissario agli Affari economici e finanziari e agli Affari monetari e al Dialogo sociale, ha indicato come non sarà l’ex ministro delle Finanze francesi a decidere sulla valutazione dei conti pubblici. Per ora la Germania, e i suoi numerosi alleati, al Nord come all’Est, reagiscono in modo piuttosto tranquillo alla sfida lanciata da Parigi e Roma, anche se in modo diverso. La Commissione così come la maggioranza che sostiene Juncker hanno un orientamento prevalentemente conservatore, e come spiega bene un’analisi del “Sole 24 Ore” di giovedì 2 settembre le istituzioni comunitarie sono sempre più dominate da funzionari tedeschi. La vera preoccupazione per Angela Merkel appare la Bce, dove è ritornato lo scontro tra Draghi e Weidmann sulle politiche monetarie non convenzionali che aveva caratterizzato l’estate 2012. Allora all’interno della Banca centrale europea si discuteva di come contrastare il ritorno della crisi da spread, ora invece lo scontro si basa su come impedire che la disinflazione, o deflazione, e la mancata ripresa trasformino la debole uscita dalla recessione in una prolungata stagnazione. La Bce di Draghi chiede però impegno per il consolidamento fiscale, precondizione indispensabile per poter avviare l’acquisto di titoli di stato ritenuto da molti osservatori come la misura migliore per contrastare la spinta deflazionistica. Anche nel discorso di ieri a  Napoli il presidente dell’istituto centrale dell’eurozona ha ripetuto come nell’attuale Patto di stabilità e crescita sia già contenuta la flessibilità richiesta da alcuni paesi membri.  In questa prospettiva Hollande e Renzi giocano contro se stessi, visto che l’azione di Draghi viene indebolita dal mancato rispetto degli impegni per il risanamento dei bilanci. Appare difficile che all’interno dell’UE prevalga una volontà eccessivamente punitiva  per i “peccati del debito” di Parigi e Roma, ma al contempo questa iniziativa appare isolata e sicuramente incapace di garantire una vera svolta, come lo stanziamento di nuove risorse pubbliche per finanziare investimenti comunitari. Solo un maggior coordinamento dei bilanci europei potrebbe garantire un’azione coerente sotto questo punto di vista, ma la via nazionale scelta da Hollande, ed in parte anche da Renzi, rischia solo di isolare i due paesi rispetto ad istituzioni comunitarie ancora dominate dai conservatori.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.