Impegnato a dichiarare ai microfoni dei Tg che lui non è il leader del MoVimento 5 Stelle -chissà cos’è questo impulso a falsificare la realtà più evidente- Beppe Grillo rivelava in volto la smorfia del disincanto. Ma prima ancora della fatica fisica e dell’età, ha parlato chiaro al raduno romano la scelta artistico-politico-esistenziale del leader in questione. Se Grill fosse ancora Grillo, avrebbe mollato tutto e sarebbe tornato nella “sua” Genova, fra la “sua” gente alluvionata e arrabbiata. Magari per fare casino, ma in mezzo a loro. Non lo ha fatto perché ormai risponde ad altre logiche. Non lo ha fatto perché ha perduto la ferschezza e l’autenticità.