Del Vecchio come Caprotti: l’istinto proprietario rovina la vecchiaia

martedì, 14 ottobre 2014

Leonardo Del Vecchio è alle prese con una crisi di governance della Luxottica che ha fondato e ha continuato a considerare una sua proprietà, anche dopo che la creatura sopravanzò di molto il pur meritevole fondatore. Il tocco di ridicolo nel quale frugano i giornali, è l’inevitabile bega familiare di figli disseminati e mogli risposate, difficili da tenere a debita distanza dai manager. Perchè è innanzitutto lui, il padrone-fondatore, che quella distanza è incapace di praticarla. La vicenda Luxottica ricorda naturalmente un’altra Dinasty alla milanese, padre contro figli a suon di carte bollate e sequestri di azioni, che ha visto Bernardo Caprotti trincerato nella sua Esselunga impugnare il suo diritto proprietario contro due figli su tre. Del Vecchio e Caprotti sono accomunati dal fatto di essere stati due geniali fondatori d’impresa, ma anche dall’incapacità di mollarla dopo gli ottant’anni suonati. L’istinto padronale e lo smisurato accrescersi della proprietà senza limiti, hanno giocato un brutto scherzo alla loro vecchiaia.

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