L’inseguimento di Grillo a Salvini divide i parlamentari M5S

mercoledì, 22 ottobre 2014

L’elezione del nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati ha palesato ancora una volta quanto il gruppo parlamentare sia perplesso dal nuovo corso di Beppe Grillo. I deputati hanno eletto come loro nuovo presidente Fabiana Dadone, con 44 voti, ma Massimo Artini ha conquistato ben 33 preferenze nonostante nei giorni scorsi sia stato messo all’indice sul blog di Grillo. Il cofondatore Casaleggio ha contestato ad Artini l’utilizzo di una piattaforma web diversa dall’unica consentita, il sito del leader del M5S. La divisione nel gruppo parlamentare è particolarmente accentuata sul tema dell’immigrazione, che dal Circo Massimo è tornata al centro della propaganda di Grillo, insieme all’uscita dall’euro. Visto che al momento i consensi dell’elettorato di centrosinistra sono monopolizzati da Renzi, i leader del Movimento hanno deciso di spostarsi a destra sui temi più sentiti dall’elettorato conservatore, come l’uscita dall’euro e lo stop all’arrivo degli stranieri. Due battaglie che hanno caratterizzato l’ascesa di Matteo Salvini, il leader che ha saputo rivitalizzare la Lega Nord spostando il Carroccio su una linea lepenista che ha dato ottimi risultati alle elezioni europee, e che sta riportando il movimento fondato da Bossi ad antichi splendori demoscopici. I  fedelissimi di Grillo e Casaleggio come Di Maio o Di Battista hanno sposato come di consueto le nuove parole d’ordine del M5S, ma dai deputati e dai senatori arrivano numerose perplessità e puntualizzazioni. Come ricorda “La Stampa” di mercoledì 22 ottobre 2014, ” solo pochi giorni fa, il 7 ottobre, neanche due settimane prima del duro post di Grillo, i deputati avevano presentato una mozione, firmata da dissidenti e ortodossi, che chiedeva al governo di «assumere iniziative, in sede di Unione europea, per una più efficace azione nei confronti dei Paesi di origine e di transito, impegnando e incentivando i governi in una seria e solidale politica di gestione dei flussi». Seria e solidale, toni e contenuti ben lontani dalla minaccia di importare l’Ebola e dalla richiesta di visite mediche obbligatorie fatta balenare da Grillo”.  Sul “Corriere della Sera” di mercoledì 22 ottobre 2014 diversi parlamentari esprimo perplessità sull’allarme ebola lanciato dal leader del M5S, rimarcando la necessità di smarcarsi dai toni leghisti sul tema dell’immigrazione. Un anno fa Grillo e Casaleggio si erano scontrati con la propria delegazione parlamentare, che aveva votato a favore della cancellazione del reato di immigrazione clandestina. Dodici mesi dopo il PD è molto più forte di allora, e i fondatori del M5S vedono spazi di crescita elettorale solo a destra, una sensibilità distante da quella di molti dei parlamentari pentastellati.

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