Nell’enigma delle azioni terroristiche di matrice islamica in Canada emerge un dato rilevante: tali azioni, pianificate o spontanee che siano, hanno per protagonisti delle personalità dalla vita complicata. Prima della conversione che li porta direttamente al jihadismo violento, senza passare per un Islam davvero religioso, i terroristi di casa nostra sono stati degli sbandati. Vissuti ai margini della nostra società, in cerca di trasgressioni e alternative radicali. Michael Zeaf-Bibeau, il trentaduenne rimasto ucciso a Ottawa, aveva numerosi precedenti per droga, prima della cosiddetta conversione. Il falso Islam di Isis diviene un richiamo criminale e vendicativo. Gli consente di diffondere a poco prezzo la psicosi del terrorismo anche in occidente. Ma non è un vasto fenomeno di sovversione che possa minacciare le fondamenta della nostra società.