Il Consiglio Europeo convocato in via straordinaria giovedì 23 e venerdì 24 ottobre ha testimoniato il posizionamento comune dei leader di Italia e Gran Bretagna contro l’Unione Europea. Benché abbiano orientamenti politici molto diversi, uno socialista europeo e l’altro conservatore, Matteo Renzi e David Camerono hanno caratterizzato la loro partecipazione al vertice di Bruxelles con messaggi di forte contrapposizione all’Ue. Il presidente del Consiglio italiano ha iniziato con una provocazione, la pubblicazione della lettera riservata della Commissione, per poi rimarcare con la stampa la sua ostilità all’UE dei burocrati e del rigore. Il primo ministro britannico ha invece dichiarato che non pagherà il contributo da 2 miliardi in più all’UE chiesto dalla Commissione al Regno Unito dopo il ricalcolo del Pil. Un no appoggiato dall’Italia, tanto che Cameron ha detto di condividere la definizione di “arma letale” coniata da Renzi per l’euroburocazia, dichiarazione però smentita ufficialmente dal presidente del Consiglio. Regno Unito e Italia sono il secondo e il quarto paese dell’UE per popolazione, e sono unite da un costante rafforzamento dei dell’euroscetticismo. Se la contrapposizione a Bruxelles ha sempre contraddistinto la partecipazione della Gran Bretagna all’UE, in particolare con gli esecutivi conservatori, l’ostilità all’Europa dei burocrati rappresenta una novità per un’Italia guidata da una coalizione di centrosinistra. La collaborazione tra Hollande e Renzi sembra essersi già esaurita, e il presidente del Consiglio sembra voler utilizzare anche nei confronti dell’UE lo schema di contrapposizione con i poteri con cui si confronta che ha spesso caratterizzato la sua iniziativa, aumentandone finora i consensi.