Susanna Camusso: Marchionne e i poteri forti hanno messo Matteo Renzi a Palazzo Chigi

mercoledì, 29 ottobre 2014

Lo scontro tra la Cgil e Matteo Renzi non finisce. La leader del più grande sindacato italiano ha rimarcato in un’intervista a “La Repubblica” di mercoledì 29 ottobre come il presidente del Consiglio si muova secondo la volontà delle grandi industrie italiane, che l’hanno “messo a Palazzo Chigi”. Uno dei rappresentanti dei poteri forti è Sergio Marchionne, e  Susanna Camusso evidenzia come a inizio ottobre il Ceo di FCA abbia dichiarato come il compito di Renzi sia togliere i rottami dai binari del mercato del lavoro, e per quello sia arrivato alla guida del governo. “Quella dichiarazione non è mai stata smentita. A me colpisce molto che un cittadino svizzero che ha spostato la sede legale e fiscale della Fiat all’estero possa dire del nostro presidente del Consiglio “l’abbiamo messo là” e che lo possa fare senza suscitare alcuna reazione”. Secondo la segretaria della Cgil le dichiarazioni di Marchionne illustrano i motivi per cui il governo sia così attento alle ragioni dei “poteri forti”, le grandi imprese italiane. e ignori invece il dialogo coi sindacati. “Il governo copia le proposte delle grandi imprese di Confindustria”, accusa Susanna Camusso, che sottolinea anche che il taglio Irap, per come è strutturato, non produrrà alcun effetto sull’occupazione. La leader del più grande sindacato italiano critica diversi punti della legge di Stabilità, come l’aumento della tassazione sul Tfr, salario differito dei lavoratori, oppure l’incremento dell’imposizione fiscale sui fondi previdenziali, e la mancanza di investimenti pubblici, che andrebbero finanziati tramite l’introduzione di una patrimoniale. Susanna Camusso trova ossessiva il diniego del Governo alla parola “contrattazione”, visto che i sindacati non hanno questo obiettivo, bensì poter interloquire con l’esecutivo. ” Continuo a pensare che sia stato surreale che i ministri non si siano espressi sulle nostre osservazioni. Si ascoltano le corporazioni, non chi rappresenta il lavoro”.  Lo sciopero generale non viene escluso dalla segretaria della Cgil, ma neppure confermato, mentre nell’intervista a “La Repubblica” è annunciata la prosecuzione della mobilitazione contro il Governo dopo il successo della manifestazione di sabato 25 ottobre. Susanna Camusso non risponde alla domanda se farà ancora la tessera al PD, ribadendo l’autonomia del sindacato rispetto alla politica, una posizione condivisa con Maurizio Landini.

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