Podemos e Syriza, la nuova sinistra anti austerità prima in Spagna e Grecia

martedì, 4 novembre 2014

Nelle ultime settimane i sondaggi sulle intenzioni di voto per le prossime elezioni spagnole, che si svolgeranno tra circa un anno, hanno rilevato la poderosa crescita di Podemos, un nuovo partito nato nel 2014 e che si sta affermando come la principale alternativa al governo conservatore di Mariano Rajoy. Diversi media italiani hanno riferito l’ultima indagine demoscopica pubblicata sul quotidiano El Pais, che ha rilevato Podemos in prima posizione, con il 28% dei consensi contro il 21% del Pp e il 26% del Psoe. Dati probabilmente sbilanciati un po’ troppo verso sinistra, ma che indicano una crescita reale di Podemos confermata anche dagli altri istituti. Nelle ultime settimane tutti i sondaggi rilevano infatti come questa formazione, che aveva conquistato l’8% alle ultime europee, si collochi sopra al 20%, quasi sempre davanti ai socialisti e poco distante dai popolari al governo. I numerosi casi di corruzione emersi in questi giorni, che hanno riguardato diversi esponenti del Pp,  hanno favorito l’esplosione demoscopica di Podemos, penalizzando il partito del premier spagnolo. Mariano Rajoy,  dopo averne negato la rilevanza, è stato costretto a chiedere scusa al Parlamento per l’eccessiva corruzione. La lotta all’establishment e alla Casta dei due partiti che hanno governato la Spagna post franchista è uno dei tratti caratteristici di Podemos, che ha reso interessante questo movimento connotato a sinistra anche per una fetta significativa di elettorato conservatore. La maggior parte dei consensi della nuova formazione arriva però da sinistra, sopratutto dagli ex elettori del Psoes, che hanno abbandonato i socialisti dopo che il governo Zapatero è stato travolto dalla crisi, e non sono mai più ritornati a votarlo. Una dinamica già registrata in Grecia, con l’impetuosa crescita della sinistra alternativa di Syriza, che ha raccolto una parte significativa dell’emorragia subita dai riformisti socialdemocratici del Pasok, Le similitudini tra Podemos e Syriza non si esauriscono a questo, visto che entrambi i partiti fanno parte del gruppo della Sinistra europea al Parlamento di Strasburgo,  che in Italia è rappresentata dalla lista Tsipras. A differenza della formazione italiana, Podemos e Syriza sono guidati da due leader giovani e carismatici, entrambi ex militanti comunisti in gioventù. Alexis Tsipras è un nome ormai noto anche in Italia, mentre l’eco del successo mediatico di Pablo Iglesias sta arrivando lentamente anche nel nostro paese. Iglesias è un professore universitario, che è diventato il grande protagonista delle trasmissioni di approfondimento politico della TV spagnola grazie alla sua brillante capacità comunicativa. Oltre che alla ricerca accademica, Iglesias ha svolto anche un percorso professionale nel giornalismo televisivo che l’ha reso probabilmente ancora più incisivo per il pubblico iberico. Podemos ha posizioni politiche assimilabili a Syriza: i due partiti non si schierano contro l’euro, ma si contrappongono all’ordine liberale dell’UE. Podemos è favorevole a nazionalizzare i settori strategici dell’economia, a cancellare le leggi di Zapatero e Rajoy che hanno liberalizzato il mercato del lavoro, a trasformare la Bce in una banca sotto controllo della politica, e altre posizioni tipiche della sinistra radicale. Nel programma di questa formazione grande enfasi è data alla lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, come principale fonte di finanziamento dei programmi di redistribuzione del reddito. A differenza di Syriza il partito guidato da Pablo Iglesias è però più inclusivo nel suo messaggio, basato sulla democrazia diretta e sulla lotta alla politica tradizionale. Un movimento anti casta piuttosto simile in alcuni aspetti al M5S, anche se più caratterizzato ideologicamente a sinistra. Syriza è da tempo rilevata  dai sondaggi come la prima formazione politica della Grecia, un ruolo che potrebbe essere conquistato anche da Podemos se la tendenza attuale si consoliderà. Uno scenario che certo inquieta l’UE a guida conservatrice della Commissione Juncker, che ha in Samaras e Rajoy due preziosi alleati. Angela Merkel è criticata in modo aspro sia da Alexis Tsipras che da Pablo Iglesias, che contesta la trasformazione della Spagna in una colonia tedesca.

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