Salvini non ha rispettato il programma della Questura per evitare i centri sociali

lunedì, 10 novembre 2014

Sabato 8 novembre Matteo Salvini è stato contestato con estrema violenza da alcuni militanti dei centri sociali bolognesi, che hanno protestato contro la sua visita a un campo rom della città felsinea. La macchina del leader della Lega Nord è stata colpita e pesantemente danneggiata da diversi sassi, che avrebbero potuto mettere a repentaglio l’incolumità delle persone che viaggiavano con il segretario del Carroccio. Diversi quotidiani di oggi, come “Il Corriere della Sera” o “La Repubblica”, spiegano però come la ricostruzione degli eventi fornita da Matteo Salvini sia  parziale. Il leader della  Lega Nord ha rimarcato come i centri sociali gli abbiano impedito l’accesso al campo rom, che in realtà avrebbe dovuto essere effettuato in un ingresso secondario proprio per evitare il contatto con eventuali contestatori. Il questore di Bologna Vincenzo Stingone aveva infatti stilato un programma per evitare problemi di ordine pubblico, che però non è stato rispettato da Matteo Salvini e dai leghisti che l’accompagnavano. Secondo quanto concordato dalle forze dell’ordine il leader del Carroccio sarebbe dovuto arrivare al campo rom accompagnato dalle macchine della polizia in un ingresso secondario. Il suo ingresso sarebbe stato monitorato da 80 agenti, predisposti  sul luogo per evitare problemi di ordine pubblico. Come scrive Fiorenza Sarzanini sul “Corriere della Sera” di lunedì 10 novembre 2014, “gli ordini di servizio della polizia ricostruiscono quanto accaduto e smentiscono la versione del leader del Carroccio , che ha dichiarato che gli era stato «impedito di entrare». Dimostrano infatti come l’attacco violento degli appartenenti ai centri sociali poteva essere evitato se Salvini avesse rispettato il programma messo a punto dal questore Vincenzo Stingone proprio per evitare qualsiasi tipo di contatto con gli estremisti”. Il gruppo che accompagnava Salvini non ha infatti comunicato l’orario e il luogo di arrivo alla questura, un obbligo per chi come il segretario della Lega Nord è sottoposto a un programma di tutela. Quando i funzionari della Digos hanno appreso che Salvini aveva cambiato luogo di accesso al campo rom, e stava svolgendo la conferenza stampa davanti all’ingresso principale, è stato comunicato al gruppo di accompagnamento del leader leghista di non muoversi. La Questura aveva bisogno di alcuni minuti per spostare gli agenti di polizia che presidiavano l’altro accesso, ma quando c’è stata una comunicazione successiva le forze dell’ordine sono state informate ad aggressione alla macchina di Salvini già avvenuta.

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