Sofri e il rabbino Glick, ferito da un terrorismo freddo che chiede scusa

giovedì, 20 novembre 2014

Riprendo da “Il Foglio” l’odierna rubrica di Adriano Sofri “Piccola posta”.
Yehuda Glick è un religioso e militante della destra israeliana che propugna il diritto degli ebrei ad andare a pregare sul Monte del Tempio, dove si trova la Moschea di Al Aqsa, e a costruirvi il “Terzo Tempio”. Lo scorso 29 ottobre è stato vittima a Gerusalemme di un attentato a fuoco, che lo ha ferito gravemente. L’uomo indicato come lo sparatore, Mutaz Hijiadi, 32 anni, già membro del Jihad islamico e incarcerato per undici anni in Israele, era stato poi rintracciato e ucciso dalla polizia israeliana. Tre giorni fa, nel colloquio col capo rabbino David Lau, Glick ha raccontato: “Si è avvicinato e mi si è fermato di fronte. Mi ha puntato la pistola e ha detto: ‘Mi dispiace molto, ma tu sei un nemico di Al-Aqsa, devo farlo’. Bum bum”. Le frasi riferite da Glick sono molto diverse da quelle riferite in un primo tempo da supposti testimoni oculari (qualcosa come: “Yehuda, non ti sopporto”). Questo dettaglio, se è veritiero, mi ha impressionato, e deve aver impressionato anche Glick. Naturalmente, non cambia niente alla sostanza della cosa, il tentato omicidio. Perchè allora? Perché contraddice la convinzione di un odio feroce e invincibile che anima i nemici di questa terra troppo santa. L’attentatore che si scusa per un dovere cui non può sfuggire sembra all’opposto consapevole di un destino segnato per gli uni e gli altri dal peso del passato e della fede. Israeliani e palestinesi, la maggioranza di loro e i loro capi soprattutto, sembrano imprigionati senza scampo nei loro ruoli. Se mentre si massacrano si dicessero reciprocamente “I’m very sorry, but…”, forse aggiungerebbero alla ferocia l’ipocrisia. O forse farebbero un piccolo passo avanti verso l’umanità.
Adriano Sofri

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.