Un sito israeliano denuncia i manifesti per riservare i posti di lavoro agli ebrei

sabato, 22 novembre 2014

Il blog collettivo di informazione +972 racconta come nella giornata di ieri siano comparsi sui muri di Gerusalemme diversi cartelloni che invitano gli ebrei a discriminare gli arabi. I poster, modellati sulla bandiera di Israele, contenevano in alto una scritta che recita “La legge biblica lo impone” , e in basso  la frase “Lo sapevi? I terroristi che hanno commesso il massacro a Har Nof erano impiegati nella sinagoga e nelle sue vicinanze”.  Il poster si riferisce alla notizia secondo cui uno dei due palestinesi che hanno compiuto l’attacco che ha ucciso cinque persone alla sinagoga del quartiere di Gerusalemme Har Nof avesse lavorato presso un negozio di beni alimentari vicino all’edificio di culto. Nella stessa zona è stato appeso un cartelle che dice: “Impieghi un arabo? Metti in pericolo un ebreo!”.  Questi messaggi razzisti sono stati esposti dopo che un sindaco di una città israeliana vicina a Gaza, Ascalona, aveva vietato ai cittadini israeliani arabi impiegati nel settore delle costruzioni di lavorare presso e vicino alle scuole per ragioni di sicurezza. La legalità di quest’ordinanza è stata messa in discussione, così come tutti i politici più importanti della destra israeliana l’hanno condannata. Il premier Netanyahu ha rimarcato come la discriminazione non sarà tollerata, mentre il ministro dell’Economia Naftali Bennett, leader di uno dei partiti più oltranzisti, ha affermato che il 99,9% degli arabi israeliani siano cittadini leali. +972 rimarca sarcasticamente come  Bennett intendesse in realtà che si tratti di un’affidabile forza lavoro a basso prezzo.Il blog di informazione ironizza sulla reazione della politica israeliana alla decisione del primo cittadino di Ascalona, così accesa che “sembrava che il divieto fosse un piano per offrire ai politici l’opportunità di dichiarare con convinzione come Israele non sia un Paese anti-arabo, nonostante si prepari a spingere una proposta di legge sullo “Stato nazionale ebraico”  che non garantisce gli stessi diritti ai cittadini di origine non ebraica. Il 20% della popolazione di Israele è infatti palestinese.  +927 indica come un sondaggio di un TV israeliana abbia rilevato come il 58% degli israeliani sia favorevole al divieto del sindaco di Ascalona, un’opinione echeggiata dalle interviste rilasciate da chi vive in questa città vicina a Gaza. Una donna intervista in una trasmissione ha rimarcato come preferisca essere razzista piuttosto che morta.

 

 

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.