Una banca russa ha prestato 9 milioni di euro al Front National di Marine Le Pen

lunedì, 24 novembre 2014

La destra no euro non ha un legame di ammirazione esclusivamente “spirituale” con la Russia di Vladimir Putin, preso a modello da tutti i leader che lottano contro la moneta unica, l’immigrazione e l’UE. Il Front National di Marine Le Pen ha infatti ricevuto un prestito di nove milioni di euro da una banca russa, First Czech Russian Bank, di un oligarca molto vicino al Cremlino. Un’erogazione di credito piuttosto generosa, visto che si parla di un piccolo istituto, che permetterà nei prossimi anni a Marine Le Pen di preparare con mezzi finanziari adeguati la sfida per le presidenziali 2017. La leader del Front National vuole tentare la grande impresa di conquistare l’Eliseo tra 2 anni e mezzo, sfruttando l’impopolarità dei socialisti di Hollande ora al potere, e lo scarso supporto al momento riscontrato dal ritorno di Nicolas Sarkozy. Le banche francesi però non prestano soldi al movimento di destra radicale che combatte contro l’euro e l’eccessiva presenza degli stranieri nella République. In vista delle presidenziali 2017 Marine Le Pen potrà beneficiare di una prima linea di credito, per arrivare all’obbiettivo di raccogliere i 30, 40 milioni di euro stimati come necessari per una credibile campagna elettorale presidenziale. Il credito fornito dall’istituto di proprietà di Roman Yabukovich Popov è stato confermato dal tesoriere del Front National, Wallerand de Saint-Just, dopo le prime anticipazioni diffuse dal sito di informazione Mediapart. «Il prestito è frutto di un lavoro tecnico che ho compiuto negli ultimi quattro mesi, perché si tratta di persone molto minuziose. È un’operazione perfettamente normale e regolare. Avrei preferito una banca francese, o anche una europea per una questione di vicinanza e di lingua, ma nessuna è più disposta a darci un centesimo». Secondo il tesoriere del Front National le banche francesi non sono più disponibili a erogare crediti ai partiti dopo lo scandalo dei finanziamenti della campagna 2012 di Sarkozy. Il finanziamento ricevuto dal FN pone però un problema politico di non poco conto, visto che la Francia, così come gli altri Paesi UE, in questo momento stanno applicando sanzioni nei confronti della Russia dopo l’annessione della Crimea e il sostegno alla ribellione secessionista in Ucraina. Un esponente lepenista, Christian Bouchet ha però detto a Mediapart che non c’è niente di male a fare accordi con le banche russe: «è certamente peggio il prestito di Mu’ammar Gheddafi». Un riferimento polemico alle indagini che gravitano intorno a Sarkozy, che avrebbe ricevuto soldi dallo scomparso leader libico per la sua campagna presidenziale del 2007. Il legame tra Marine Le Pen e la Russia di Putin appare sempre più solido. La leader del FN si è recata diverse volte a Mosca da quando ha preso in eredità dal padre la guida della destra estrema francese, e in questi mesi di forti tensioni si è spesa in difesa della Russia, criticando la decisione di Hollande di bloccare l’invio delle due navi da guerra comprate dal Cremlino.

 

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