Da Greganti a Buzzi, fare i conti con la corruzione nel sistema Coop

giovedì, 4 dicembre 2014

Il discredito che la Cooperativa 29 giugno di Roma getta sul mondo del volontariato e della solidarietà è una conseguenza devastante dell’inchiesta sulla cupola malavitosa di Roma. Facente parte della Lega delle Cooperative, in rapporto diretto col suo ex presidente Giuliano Poletti (oggi ministro del Lavoro), questa 29 giugno distribuiva mazzette per sviluppare il suo fatturato, giunto a 60 milioni di euro, gravitando nell’ambiente della sinistra capitolina. Area bersanian-dalemiana, tanto per capirci. Naturalmente in trasversale combutta con la nomenclatura di destra gravitante intorno a Alemanno.
La figura dell’ex detenuto “virtuoso” Salvatore Buzzi, diventato top manager della corruzione, è da questo punto di vista inquietante perchè evidenzia come il sistema delle Cooperative rosse debba fare i conti con un’enorme questione morale (per usare un linguaggio vintage). Dall’Expò di Milano (dove Primo Greganti ha appena patteggiato) al Mose di Venezia, passando per Genova (Carige) e Sesto San Giovanni (Penati), già prima di arrivare al Campidoglio ce n’era abbastanza per fare i conti con la corruzione all’interno delle Coop. Purtroppo finora ha prevalso la reticenza e l’opacità. Speriamo che non sia troppo tardi.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.