“Il Fatto Quotidiano” di venerdì 5 dicembre 2014 afferma come Salvatore Buzzi, presidente della “Cooperativa 29 giugno” e accusato dai magistrati di Roma di essere il numero 2 di “Mafia capitale”, abbia partecipato alla cena di finanziamento di Matteo Renzi. Il segretario del Partito Democratico aveva raccolto più di un milione di euro in due serate svoltesi a Milano e Roma a inizio novembre, a cui si poteva partecipare versando almeno mille euro per la cena. “Il Fatto” sostiene che all’incontro svoltosi nella capitale ci sarebbe stato anche Salvatore Buzzi, ma nel pezzo scritto da Wanda Marra in realtà non si chiarisce la fonte di questa notizia. L’articolo non spiega inoltre come sia arrivata la conferma all’interrogativo posto da un altro articolo pubblicato ieri sul quotidiano diretto da Padellaro e Travaglio, intitolato “Mafia Capitale, Salvatore Buzzi a cena di Renzi? Il Pd non risponde”. Durante l’intervista con Enrico Mentana trasmessa a “Bersaglio Mobile” di mercoledì 3 dicembre Matteo Renzi aveva rimarcato come esista un elenco dei partecipanti alla cena dell’Eur, ma di non aver idea sull’eventuale presenza di Buzzi. Ieri “Il Fatto” aveva rimarcato come dal PD non arrivasse nè conferma nè smentita sulla partecipazione del presidente della cooperativa “29 giugno” alla cena di finanziamento, mentre oggi questo dubbio viene risolto, quantomeno a livello giornalistico. Il pezzo di Wanda Marra scrive che “magari” Buzzi sia stato invitato da Mirko Coratti, presidente del Consiglio comunale di Roma. Un “magari” che però diventa una certezza nel box che riassume il pezzo, così come nel titolo. Al momento non esiste ancora nessuna conferma sula partecipazione dell’imprenditore, che è stato arrestato per il suo coinvolgimento nell’organizzazione criminale definita dagli inquirenti “Mafia capitale”. Secondo la procura di Roma Buzzi sarebbe una sorta di numero 2 di Carminati, il leader criminale che gestiva un ricco giro di appalti con le amministrazioni capitoline. In questi giorni è emerso come Buzzi abbia avuto numerosi contatti con esponenti del PD, e grande eco mediatica è stata provocata dalla foto che lo ritrae insieme all’allora presidente della Lega Coop Giuliano Poletti, attuale ministro del Lavoro del Governo Renzi.