Salvatore Buzzi è stato alla cena di Renzi senza pagare, e scriveva di esser iscritto al PD

sabato, 6 dicembre 2014

Salvatore Buzzi, il presidente della cooperativa ” 29 Giugno”, accusato di essere una figura chiava dell’organizzazione criminale “Mafia capitale” guidata da Massimo Carminati”, ha partecipato alla cena di finanziamento del PD organizzata da Matteo Renzi il 7 novembre a Roma. La notizia, anticipata ieri dal “Fatto Quotidiano”, è stata confermata da diversi media, come L’Huffington Post diretto da Lucia Annunziata e “Il Sole 24 Ore” di venerdì 7 dicembre 2014. Visti i dubbi posti nel post precedente, faccio i miei complimenti al “Fatto” per aver scoperto per primo questa notizia. Alla cena di finanziamento del PD si poteva partecipare versando mille euro, ma il tesoriere del Partito Democratico, il deputato fiorentino Francesco Bonifazi, ha rimarcato su Twitter come Buzzi non abbia donato un euro, in risposta a una sollecitazione di Francesco Boccia.

 

Alla luce delle parole di Bonifazi, che è anche indicato dal “Sole 24 Ore” come fonte della presenza di Buzzi, resta da capire chi abbia invitato il presidente della cooperativa “29 giugno” all’evento di raccolta fondi organizzato da Matteo Renzi. Un finanziatore del PD ha pagato la cena per il presidente della cooperativa “29 giugno”, ma al momento l’identità di questo generoso donatore rimane ignota. Salvatore Buzzi era una figura molto legata alla sinistra romana sin dai tempi del Pci, e la sua cooperativa è stata spesso omaggiata da diversi politici degli allora Ds e oggi PD, come dimostrano anche le foto con Ignazio Marino. Nel maggio del 2014 il cooperatore aveva inoltre dichiarato di essere un iscritto al Partito Democratico. Salvatore Buzzi aveva scritto una lettera al quotidiano “Il Tempo” per difendere Claudio Scajola, appena arrestato per il caso Matacena, e aveva sottolineato di essere un militante del PD. ” Caro Direttore, da giorni imperversa sulle prime pagine di tutti i giornali l’arresto di Claudio Scaiola e Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, ma fino ad oggi sebbene abbia letto attentamente le cronache non riesco a capire il motivo per il quale i due sono stati arrestati. Facendo la doverosa premessa che sono elettore del centrosinistra ed anche un iscritto del PD per sgomberare il campo da equivoci politici, leggo che l’accusa che ha portato all’arresto di Scaiola è tentato favoreggiamento nei confronti di Matacena (attualmente latitante a Dubai, a seguito di una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa) per tentare di farlo andare da Dubai in Libano”.

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