Se davvero i mercati finanziari vanno in fibrillazione solo perchè un paese vessato e impoverito come la Grecia si avvia a ripudiare i diktat della Troika eleggendo un governo “eretico” guidato dalla sinistra di Syriza, beh, allora vuol dire che sono messi proprio male! La tenaglia che si sta di nuovo stringendo intorno alla Grecia con l’ulteriore richiesta di tagli per 2,5% di euro a un paese che ha vissuto già una decurtazione del reddito medio del 40%, non suscita solo ripulsa sul piano etico. Manifesta un’inconsapevolezza paurosa delle dinamiche sociali a cui l’Unione Europea dovrà fornire una risposta. Significherà anche una frattura monetaria, l’euro a due velocità? Può darsi, ci stiamo avvicinando a passi rapidi. Sarà interessante ascoltare in proposito Stefano Fassina stasera alle ore 21 a Fischia il Vento. Non è detto che il trauma greco non eserciti un flusso benefico sull’Italia, forzando il nostro governo a rifiutare analoghi ricatti e smetterla di accontentarsi di una provvisoria, benevola flessibilità sulle politiche di bilancio.