La “badante” di Berlusconi richiede il finanziamento pubblico ai partiti

giovedì, 18 dicembre 2014

Mariarosaria Rossi è da diverso tempo la segretaria personale di Silvio Berlusconi, e una delle parlamentari di Forza Italia più rilevanti dello stretto entourage dell’ex presidente del Consiglio. In un’intervista a “La Stampa” di giovedì 18 dicembre 2014 Mariarosaria Rossi affronta, senza eccessive reticenze, la crisi finanziaria del suo partito e chiede che il Parlamento ripristini il finanziamento pubblico alle formazioni politiche. “Lancio un appello al presidente Berlusconi affinché Forza Italia, senza nascondersi dietro sterili demagogie, si faccia promotrice di un confronto serio con le altre forze politiche, in modo da arrivare a iniziative legislative condivise per la reintroduzione di una qualche forma di finanziamento pubblico”. Un appello pubblico che segue la firma apportata dalla stessa Mariarosaria Rossi, il tesoriere di Forza Italia, alla procedura di licenziamento collettivo per 55 degli 86 dipendenti del partito di Silvio Berlusconi, e la richiesta di cassa integrazione per gli altri 31. La senatrice e assistente personale del leader aveva spiegato nella lettera di licenziamento come “l’impossibilità di sostenere finanziariamente l’attuale struttura del personale derivi dalle seguenti cause: totale abolizione del diretto finanziamento pubblico ai partiti; forte limitazione della possibilità di raccolta dei contributi volontari ugualmente determinata dalla stessa legge che penalizza in modo rilevante l’attività di fund raising; mancanza di riscontri positivi all’introduzione della destinazione del 2 per mille dell’Irpef”. Se fosse un’azienda, insomma, dovrebbe portare i libri in tribunale. Per il tesoriere di Forza Italia la spesa “sostenibile” per il personale è di 1 milione 600 mila euro e non più i 5 milioni 700 mila euro sborsati fino all’anno scorso.  Mariarosaria Rossi era uno dei parlamentari dell’allora Pdl che aveva votato a favore dell’abolizione, graduale, del finanziamento pubblico ai partiti, ma in qualche modo prende la decisione da quella decisione. La senatrice di Forza Italia rimarca come il PD e il M5S si fossero già accordati su quella misura. In realtà le cose non andarono così, visto che i parlamentari grillini si opposero alla “finta abolizione” del finanziamento promossa dall’allora governo Letta. I rimborsi elettorali sono stati ridotti gradualmente, dopo i tagli già decisi da Monti, e finiranno nel 2017, mentre i partiti riceveranno un contributo volontario agevolato dallo Stato, con l’erogazione del 2 per mille dell’Irpef dietro indicazione dei contribuenti.

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