“Un mondo da odiare”: Raiuno, Renzi e le nostalgie di regime

sabato, 20 dicembre 2014

“Un mondo da amare”, la squalificante serata di Raiuno con cui in teoria si sarebbe voluto promuovere l’Expo 2015 di Milano in una melensa atmosfera natalizia, è stato uno di quegli autogol del malridotto potere italiano che inducono a chiedersi: ma chi te l’ha fatto fare? La domanda non si pone più per i conduttori, Antonella Clerici e Bruno Vespa, che hanno fatto del pelo sullo stomaco un look immarcescibile, plasmando essi la propria fisionomia sulla coincidenza assoluta col potere del momento. L’eternità della logica di regime è sancita dall’uso/abuso dei bambini, dalla visione dei lavoratori che indefessi in collegamento fanno scintillare i cantieri, col suggello finale del presidente del Consiglio che viene, benedice, si fa servire di barba e capelli. Per Renzi, ne sono convinto, una performance come quella di ieri sera è controproducente, anacronistica, un infortunio. Per Raiuno e per gli italiani rappresenta invece la tranquillizzante continuità del regime, mentre intorno tutto crolla.

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