L’intervista a Repubblica in cui Berlusconi fa capire che gli va bene anche un/una Pd al Quirinale, purché scelto/a insieme, conferma il realismo di un leader consapevole del proprio declino, ma impegnatissimo nello sforzo di evitare che ciò gli causi danni significativi.
In fondo Berlusconi può rivendicare la capacità non comune di essersi ritagliato uno spazio protetto nel sistema anche “sotto” istituzioni gestite da esponenti della parte politica avversa. A lui basta che gli vengano garantiti la salvaguardia delle aziende (che non godono più di una posizione dominante nel mercato) e la supremazia nella designazione dei parlamentari di destra. Con ciò, a meno di brutte sorprese giudiziarie, dovrebbe garantirsi anche libertà e benessere personale. Che altro potrebbe chiedere alla vita un anziano oligarca nel paese più bello del mondo?