“Libero” ha deciso di chiudere il 2014 con una prima pagina di forte critica nei confronti di Matteo Renzi per il salvataggio della Norman Atlantic. Il titolo, si sarebbe detto una volta, è tutto un programma, con un “Renzi sale a bordo: 11 morti e 179 dispersi” che allude a responsabilità del presidente del Consiglio in merito al parziale salvataggio del traghetto. Come d’abitudine il titolo della prima pagina serve per rafforzare l’editoriale di Maurizio Belpietro, che critica Renzi. Per il direttore il presidente del Consiglio prima ha voluto attribuirsi il merito di aver evitato un’ecatombe, per poi sfuggire al salvataggio quando è purtroppo emerso che i morti erano stati più del previsto. Al momento i decessi accertati sono undici. Belpietro pone diversi interrogativi su quanto successo al Norman Atlantic. Il primo è come mai il traghetto sia stato portato a Brindisi invece che in un più vicino porto albanese, dove si sarebbe potuto spegnare più velocemente l’incendio. Il secondo riguarda il registro navale, che non avrebbe consentito all’imbarcazione di effettuare il tragitto, mentre il terzo interrogativo si riferisce alla presenza di immigrati clandestini a bordo. Il direttore di “Libero” si chiede come sia possibile che numerosi stranieri senza documenti possano partire da un paese membro dell’UE verso l’Italia, alludendo inoltre a una possibile causa dell’incendio, finora non accertata, ovvero un fuoco acceso da alcuni passeggeri per scaldarsi dal freddo. Interrogativi più o meno legittimi, che però stridono con una prima pagina così severa nei confronti del presidente del Consiglio, responsabile magari di un’affermazione troppo avventata ma a cui certo non si possono imputare i morti così come i dispersi del Norman Atlantic. Almeno fino a prova contraria, che non è stata certo fornita da “Libero”.