Stringe il cuore a vederle così, prigioniere, angosciate e, se permettete, anche costrette a vestirsi in una maniera che non è la loro di giovani donne italiane. Colpevoli solo della propria generosità nei confronti dei bambini siriani cui si erano attrezzate per recare soccorso nel mezzo di una guerra feroce.
La vigliaccheria dei sequestratori di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo emerge plateale nel video attraverso cui le hanno costrette a partecipare al ricatto su cui si giocano le loro vite innocenti. Sono giovani donne di cui l’Italia tutta, e non solo le loro famiglie, deve andare orgogliosa. Chi ha irriso i loro vent’anni evidentemente non ha avuto la fortuna di sperimentare come sia quella l’età delle scelte più significative e profonde. Chi si è impadronito dei loro corpi per farne merce di scambio è un criminale disumano con cui, certo, il nostro Stato dovrà trattare, perchè salvare la vita dei suoi cittadini è imperativo morale prioritario, ma che in seguito andrà messo in condizione di non nuocere. La guerra in Siria e in Iraq ci riguarda sempre più direttamente.