Vogliamo sapere di chi è la manina che ha aggiunto il comma salva-Berlusconi

domenica, 4 gennaio 2015

Il governo ha approvato alla chetichella, il 24 dicembre, un decreto fiscale nel quale all’ultimo momento è stato aggiunto il comma 19-bis che esclude la punibilità della frode fiscale “quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato”. Un dettaglio che sembra scritto su misura per annullare la sentenza definitiva di condanna per frode fiscale che sta scontando Silvio Berlusconi, al quale verrebbe così restituita piena agibilità politica. Per la verità il tribunale ha accertato una frode sui bilanci Mediaset ben superiore al 3% della dichiarazione, ma in seguito a prescrizioni varie ha punito Berlusconi “solo” per una somma di 7 milioni, percentuale minima del totale evaso.
Questo però ora è solo un dettaglio. Secondo Liana Milella su “Repubblica”, il premier Renzi si dice stupito e pronto a correggere il decreto. Era il minimo che potesse dire. Ma prima deve al suo partito e a tutti i cittadini italiani un chiarimento. Vogliamo sapere a chi appartiene la manina che surrettiziamente, sperando che la libera stampa se ne accorgesse il più tardi possibile, ha aggiunto il codicillo salva-Berlusconi al decreto fiscale. Nome e cognome, per favore. Senza rimpalli fra il ministero dell’Economia e Palazzo Chigi. Altrimenti dovremo pensare che quel codicillo faccia parte di accordi stipulati al Nazareno direttamente con Berlusconi, Letta e Verdini.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.