Mi impressiona che la prima risposta d’istinto dei leghisti italiani a fronte della strage di Parigi, sia stata la richiesta di sospendere il trattato di Schengen, ovvero la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione europea. Seguita a ruota dal no alla moschea di Milano, come se tale veto potesse favorire la prevenzione antiterrorismo. Oltre che la volontà di lucrare politicamente sulla paura suscitata dai jihadisti, ci leggo una sorta di ingenua pavidità: rinchiudiamoci nel nostro piccolo, illudiamoci di trovare rifugio dietro una frontiera. Proprio ora che serve più che mai un ‘Europa unita e forte per contrastare un nemico minaccioso. In eguale misura minaccioso per gli islamici, i fedeli di altre religioni e i liberi cittadini di ogni origine e credo.