Mi colpisce apprendere dall’inchiesta del Pm Maurizio Carbone la particolare sistematicità assunta dal sistema delle tangenti in una sede importante della Marina Militare qual è il Comando di Taranto. Pare che fosse un’usanza tramandata da ufficiale a ufficiale quella di percepire una mazzetta (da ultimo il 10% su un contratto da 1,3 milioni di euro, ovvero 130 mila euro in rate quindicinali) su ogni appalto a ditte fornitrici servizi di manutenzione. Tutti sapevano e davano per scontato. Impossibile che la consuetudine fosse ignorata ai vertici, cioè nello Stato maggiore della Marina Militare. Un’ulteriore conferma di quanto sia penetrata la corruzione all’interno delle nostre istituzioni, anche quelle strategicamente essenziali e meritevoli di rispetto da parte di tutti i cittadini. Deturpate, con tanto di passaggio di consegne, da parte di chi dovrebbe onorarle.