L’ex avvocato comunale con una pensione da 650 mila euro l’anno

sabato, 17 gennaio 2015

Un ex avvocato del comune di Perugia riceve una pensione di 650 mila euro lordi l’anno, uno stipendio da 24 mila euro netti, praticamente il doppio rispetto al suo salario. Un caso davvero incredibile, che secondo Gian Antonio Stella, che lo racconta sul “Corriere della Sera” di sabato 17 gennaio 2015, è un  ”simbolo di come un sistema impazzito abbia potuto produrre squilibri impensabili in ogni altro luogo del globo terraqueo”. Il pensionato d’oro, o di platino, si chiama Mario Cartasegna e ha 61 anni. Dopo essersi laureato in legge, nel 1972 è stato assunto dal Comune di Perugia come avvocato. Oltre a un ottimo stipendio da legale pubblico, Cartasegna ha strappato una percentuale sulle cause vinte, una retribuzione simile a quella degli avvocati che lavorano negli studi privati. Questa concessione è stata la sua fortuna, fondamentalmente per due motivi. La magistratura amministrativa ha prima riconosciuto che all’avvocato spettassero i contributi anche per la componente variabile della sua remunerazione, dopo una lunga battaglia legale condotta da Cartasegna. Negli ultimi anni di lavoro, i più importanti per il calcolo dell’attuale assegno previdenziale, numerose cause vinte dall’avvocato del Comune di Perugia hanno fatto aumentare considerevolmente la sua remunerazione. Ora Cartasegna guadagna 651 mila euro l’anno di pensione, e dopo che ha smesso di lavorare la sua remunerazione è praticamente raddoppiata. Un caso unico e davvero particolare, che ha spinto l’Inps a verificare l’esistenza di eventuali errori. “Mi sono ritrovato questa cosa senza neanche crederci. Quando lavoravo prendevo in Comune 10-12 mila euro al mese. Secondo lei potevo pensare di arrivare ad una pensione così alta, 24 mila euro netti al mese? Me la sono trovata come quello che vince il primo premio della lotteria di Capodanno…”., ha spiegato Cartasegna alla stampa locale dopo che il suo caso è diventato di dominio pubblico. Gian Antonio Stella rimarca come l’ex avvocato taccia in merito alla lunga battaglia legale, durata molti anni, condotta davanti ai tribunali amministrativi per vedersi riconosciuti i contributi legati alla parte variabile del suo salario. Una sfida vinta grazie al mancato appello dell’Inpdap o dell’Inps, che all’epoca preferirono non ricorrere dopo la sconfitta davanti al Tar di Perugia. Stella sottolinea come la pensione di Cartasegna sia sì un record planetario, che concede a un ex dirigente comunale una retribuzione ben superiore a quella ricevuta da Barack Obama o altri leader mondiali, ma che dimostri come “come certi «diritti acquisiti», quando sono platealmente esagerati, non possono essere sacri e intoccabili come la reliquia del dente di Buddha a Candy”.

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