L’idillio Renzi-Merkel alla vigilia del voto greco è una stupidaggine

sabato, 24 gennaio 2015

La data non può essere considerata casuale. Le photo-opportunity sono state selezionate con cura nella meravigliosa scenografia fiorentina. Renzi il mediterraneo e Merkel la teutonica si sono voluti incontrare alla vigilia delle elezioni greche da cui potrebbe venir destabilizzata l’alleanza politica che guida l’Unione Europea. Lei popolare, lui (improbabile) socialista, a Firenze sembravano voler rimarcare un patto di lealtà infrangibile.
Renzi così ha fatto una scelta che dubito possa considerarsi irrevocabile, ma che mi permetto di valutare poco assennata. Ha rifiutato ogni contatto con Tsipras e la sinistra europeista che il leader greco incarna, nonostante che in molti dall’interno del Pd lo sollecitassero a un incontro che in futuro potrebbe rivelarsi proficuo. Per ora Renzi punta a distinguersi come leader di un paese mediterraneo virtuoso che, a differenza della Grecia di Syriza e domani forse della Spagna di Podemos, intende fare i compiti a casa assegnatigli dalla Commissione. La Merkel ringrazia e si complimenta. Ma il Pd e il governo italiano a fare i primi della classe, nel disfacimento in atto delle famiglie politiche europee, hanno ben poco da guadagnarci.

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