La politica aiuta o boicotta i giudici nel reprimere la corruzione? Questo dovrebbe chiedersi Renzi

domenica, 25 gennaio 2015

Mi spiace che fra le molte cose dette ieri nelle cerimonie inaugurali dell’anno giudiziario 2015, al presidente del consiglio sia rimasta impressa solo la protesta contro il taglio delle ferie dei magistrati.
Ieri ci hanno detto che le mafie si sono radicate nel Nord Italia. Che la criminalità organizzata detiene posizioni di potere significative nel mondo del calcio. Che stante il decreto Ilva appena varato non sarà possibile recuperare i 2 miliardi della famiglia Riva depositati in Svizzera. Che la corruzione è diffusa ai massimi livelli della nostra pubblica amministrazione.
La prima domanda che dovrebbe porsi il capo del governo di un paese in cui tutte queste cose accadono, a mio modesto parere, è la seguente: la polica fin qui ha aiutato o ostacolato l’azione della giustizia contro i crimini commessi dai colletti bianchi, ovvero da personalità insediate nella classe dirigente? E se finora, nonostante i proclami che lasciano il tempo che trovano, la politica ha guardato con paura e fastidio all’azione della magistratura, cercando di boicottarla, quale facilitazione immediata si può attuare per invertire la rotta?

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