Il Partito Democratico voterà scheda bianca alle prime tre votazioni. E’ stata questa l’indicazione fornita dal presidente del Consiglio e leader del PD Matteo Renzi ai deputati del suo partito. Giovedì ci sarà il primo scrutinio delle presidenziali del 2015, e al momento non c’è ancora alcuna indicazione su chi sarà il successore di Giorgio Napolitano. Un amico dell’ex presidente, Rino Formica, importante ministro del Psi negli anni ottanta, affronta con “La Repubblica” di lunedì 26 gennaio 2015 il tema delle caratteristiche del presidente della Repubblica. Rino Fomica rimarca come solo due candidati di cui si parla in questi giorni, Romano Prodi e Giuliani Amato, abbiano la statura necessaria per l’incarico di presidente della Repubblica. “Si tratta di fronteggiare una situazione esterna complicatissima. Non parliamo di un premier, che è una figura revocabile, ma di una posizione di stabilità istituzionale che dura sette anni e che presiede il Consiglio supremo della Difesa e il Csm nel momento in cui l’Europa ha le guerra alle porte”. Formica individua solo in Romano Prodi e Giuliano Amato le figure dotate di esperienza nazionale e internazionale adatte alla successione di Giorgio Napolitano. Una tesi lucida e che si rifà alla nostra storia. Tra gli 11 presidenti della Repubblica della storia repubblicana si nota una caratteristica comune: sono stati tutti politici che hanno svolto incarichi apicali nel nostro ordinamento. Al Quirinale sono arrivati solo ex presidenti del Senato, della Camera, del Consiglio, oppure ex ministri di Interni, Esteri e Tesoro. Con magari un passaggio da governatore di Banca d’Italia, come per Einaudi e Ciampi. Considerando che Mario Draghi non pare intenzionato a lasciare la Bce, tra i “quirinabili” che riempiono le pagine dei giornali in questi giorni i profili più autorevoli con l’adeguata statura internazionale e nazionale ci sono praticamente solo Amato e Prodi.