Martedì Alexis Tsipras a Roma. L’ora delle scelte politiche vere per Renzi

venerdì, 30 gennaio 2015

Martedì 3 febbraio Matteo Renzi e Alexis Tsipras si incontreranno a Roma, nel primo bilaterale tra Italia e Grecia dopo le elezioni che hanno portato alla vittoria della sinistra ellenica anti austerity. Alexis Tsipras è alla ricerca di alleati per la sua battaglia sul debito, e secondo il “Corriere della Sera” di venerdì 30 gennaio il presidente del Consiglio potrebbe sostenere, parzialmente, le posizioni di Tsipras. L’Italia è una delle più grandi creditrici della Grecia, con un’esposizione sul debito sovrano ellenico pari a poco meno di 40 miliardi di euro. Le banche italiane hanno invece un’esposizione piuttosto contenuta, di poco più di un miliardo, una cifra assai inferiore rispetto agli 11 degli istituti tedeschi. La Germania, via crediti erogati con i fondi europei Efsf ed Esm, ha invece un’esposizione verso la Grecia di circa 60 miliardi di euro. L’Italia, scrive Mario Sensini, sarebbe disponibile all’allungamento del periodo di restituzione e alla diminuzione dei tassi di interesse. Una ristrutturazione parziale che potrebbe essere condivisa in Europa, mentre l’Italia non sembra disponibile a concedere aperture sul taglio del debito, la promessa chiave della campagna elettorale di Alexis Tsipras. Per il governo Renzi l’elezione di Tsipras offre la possibilità di rivedere la sua politica europea. Dopo la battaglia per la flessibilità che ha portato risultati positivi ma certo non decisivi, visto che in caso di sforamento del 3% – ora molto vicino – l’UE chiederebbe un’ulteriore manovra correttiva per evitare l’apertura di una procedura di infrazione al momento probabilmente evitata dopo le ultime comunicazioni della Commissione Juncker. Per Renzi separarsi dalla sinistra dopo il voto greco, e dopo il calo del PD nei sondaggi, passato dal 41% di ottobre al 35% di gennaio, appare assai più complicato, e una collaborazione europea con Tsipras, per quanto assai complicata e per più di un verso contraddittoria rispetto a quanto fatto finora, potrebbe offrire un ulteriore elemento di ricucitura col PD e la sua anima di sinistra. Sul Quirinale Matteo Renzi ha ricompattato il partito con la candidatura di Sergio Mattarella, e ora dovrà decidere se proseguire su questa linea oppure provare a riallacciare i nodi con le forze moderate per perseguire una linea centrista che appare più affine al presidente del Consiglio. In Europa Tsipras sembra incassare qualche apertura, anche se sul taglio del debito non pare possa esistere una maggioranza. Ieri il nuovo premier greco si è incontrato col presidente del Parlamento UE Martin Schulz, esponente tedesco della Spd, e il vertice ha evidenziato solo una reciproca disponibilità al dialogo. La Grecia ha poi ritrattato al Consiglio dei ministri degli Esteri dell’UE la sua minaccia di veto su nuove sanzioni alla Russia, dimostrando per ora la volontà di non rompere con la scelta strategica più importante assunta in questi mesi dall’Europa.

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